Bolla dei Tulipani – la prima bolla economica
Amsterdam. Fine 1500. Vengono importati i primi tulipani. Presto diventano un vero e proprio status simbol per le famiglie borghesi.
Con l’andare del tempo quest’usanza si diffuse sempre più fino a quando nel 1636 ci fu una vera esplosione del valore dei tulipani.
Pensa che addirittura si arrivò a pagare per un singolo tulipano il valore di 80 maiali !
C’è ancora presente una transazione su un manoscritto dell’epoca che attesa uno scambio di 40 tulipani per 25000 fiorini – l’equivalente attuale di più di 3 milioni di € ( o se vogliamo a circa 280 BTC ). Valori stratosferici.
La compravendita avveniva all’interno dei pub i quali si trattenevano una tassa del 2,5 % per validare le transazioni.
Nella primavera del 1637, dopo che se ne erano viste di tutti i colori, tra cui pure le futures sui tulipani, (persone che vendevano tulipani ancora prima di averli piantati) , qualcosa cambiò. Il prezzo dei tulipani da migliaia di fiorini crollò a qualche decina.
Questo perché accadde?
La bolla dei tulipani scoppiò perché venne scaricata una vagonata di materiale all’interno dei mercati.
Questo perché i tulipani potevano essere prodotti o potevano essere piantati. E chiunque lo poteva fare. Non era una risorsa scarsa.
Quello che differisce i Bitcoin dai tulipani è proprio questo. Nessuno potrà crearne di più di quelli previsti. Cioè 21 Milioni. Una quantità molto limitata.
Il valore potrà implodere anche se tutti i possessori di bitcoin perderanno tutto d’un tratto la fiducia nella prima Criptomoneta, ma al momento questo pare molto improbabile.
Ecco perché Bitcoin non è una bolla.