Hashrate e valore di bitcoin
Prima di vedere la correlazione tra hashrate e valore di bitcoin, ripassiamo un attimo cos’è l’hashrate. L’hashrate è un’unità di misura che identifica la potenza di elaborazione computazionale della rete, cioè quanti calcoli al secondo riesce ad effettuare la rete di bitcoin. Maggiore è il valore dell’hashrate, maggiore è la difficoltà di attaccare la rete bitcoin ( con un brute force attack del 50% +1)
Solitamente viene indicata in Eh/s ovvero ExaHash per secondo. Un Exa (E) identifica un valore pari a 1018 ,ovvero 1000000000000000000, oppure 1 quintriglione. Nel momento in cui scrivo l’hashrate della rete di bitcoin vale 144 Eh/s. Da notare che 1Exa = 1000 Peta = 100000 Tera. Nel tempo il valore dell’hashrate è sempre cresciuto
Hashrate e difficoltà della risoluzione del blocco
L’hashrate è in stretto rapporto con la difficoltà di richiesta per l’estrazione del blocco attraverso la proof of work ( PoW). L’aggiustamento di tale difficoltà è ricalcolata ogni 2016 blocchi in modo tale da mantenere più o meno costante la risoluzione di tale algoritmo mediamente ogni 10 minuti.
Questo vuol dire che più c’è potenza (hashrate), più si aggiusterà di conseguenza la difficoltà.
Altrimenti al crescere della potenza della rete – cioè la somma di tutte le componentistiche hardware messe a disposizione di tutti i miner di bitcoin – corrispinderebbe più facilità di risolvere l’algoritmo e minor tempo di mining tra un blocco e l’altro.
Dato che il tempo tra un blocco e l’altro è tenuto volutamente a 10 minuti di media di default, necessariamente al crescere dell’hashrate, si ricalcolerá la difficoltà. E questo avviene ogni 2016 blocchi.
Se pensi di metterti a minare ora, te lo sconsiglio
Perchè ci vuole ora come ora un investimento importante da fare. Dovrai mettere in conto costi per l’acquisto di schede grafiche per fare appunto mining, il loro mantenimento energetico ed il raffreddamento; questi non solo quindi solo costi fissi ma anche variabili non indifferenti.
A meno che tu non acquisti energia a bassissimo prezzo ed in un posto freddo ( vicino ad centrale idroelettrica in Islanda ad esempio o in Cina) allora il tuo costo più importante sará l’hardware ovviamente, ovvero le schede grafiche.
Ma come hai pensato tu almeno una volta, ci hanno pensato anche molti altri.
Molti.
E molto tempo fa.
Ed hanno incominciato a comprare schede grafiche a non finire: così si sono formate le mining farm in cui sono presenti migliaia di queste schede grafiche.
Moltiplica questa mining farm per centinaia di concorrenti ed ecco perchè dovresti fare un investimento a 6/7 cifre
La ricompensa attuale per la risoluzione del puzzle crittografico è di 6,25 btc a cui vanno aggiunte le fee per le transazioni ( in questo blocco in totale pari a 7,44598909 BTC sotto la voce di coinbase). Per far questo ovviamente il miner deve avere un incentivo economico che deve essere maggiore dei costi sostenuti.
Quanto vale questo ROI ( Return on Investiment)?
Questo è la sottrazione di Ricavo – investimento ( costi). Possiamo stimare i costi del mining come
- costo hardware (schede grafiche)
- Costo e mantenimento locale in cui mettere l’hardware
- Elettricità per alimentare l’hardware
- Impianto di raffreddamento
- Elettricità per il raffreddamento
Sappiamo anche che con il tempo cresce anche la prestazione delle nuove schede grafiche e quindi anche l’aggiornamento dell’hardware nonchè la sua obsolescenza è un fattore di mercato.
Ora per avere un utile, la differenza tra ricavi e costi deve essere positiva. E per avere un ROI dignitoso ci deve essere un utile interessante.
Il ricavo sarà dato dalla vendita dei 6.25 bitcoin ( più le fee delle transazioni) per ogni blocco minato. E per essere profittevole deve essere maggiore della somma dei costi fatta in precedenza.
Ecco quindi che il miner sarà disposto a vendere ad un prezzo che compensi almeno i costi.
Ora siccome i costi non sono solo variabili – perchè l’hardware deve essere ricomprato sempre più performante per poter risolvere il puzzle crittografico – possiamo capite come l’ hashrate e il valore di bitcoin di mercato si possono legare tra di loro.
Se il prezzo di mercato non copre almeno i costi del mantenimento del mining, il minatore non avrá alcun incentivo a continuare a fare il suo lavoro; quindi spegnerá le macchine ( hardware). Sostanzialmente non minando più. O non minando più bitcoin e concentrarsi su un’altra criptovaluta più profittevole per lui.
Spegnendo le macchine, ed immaginiamo ora altri che fanno come lui, la potenza computazione della rete bitcoin diminuirá.
Quindi in 2016 blocchi (circa l’equivalente di 2 settimane ) la difficoltà verrà ribassata perchè l’hashrate sarà più basso.
Viceversa, più la differenza tra il prezzo di mercato di bitcoin ( e quindi l’ipotetico ricavo dalla vendita di btc minati) è alta, più miner competeranno per azzeccare il puzzle con le proprie macchine, più l’hashrate si alzerá.
In tutta questa affascinante teoria dei giochi, non dobbiamo dimenticarci che il prezzo di mercato peró non è solo dato da questo ma anche da altri fattori classici tra domanda ed offerta. E fattori esogeni, vero Elon ?
Siccome con l’halving la ricompensa al miner diminuirà – ma con essa non diminuiranno i costi di mantenimento del mining – a tendere il prezzo di mercato che ha bitcoin si pensa dovrà apprezzarsi per potere diventare profittevole per il miner tener acceso le macchine. Ecco la correlazione tra hashrate e valore di bitcoin
Questa è la teoria di lungo periodo.
Come avrai notato nel breve possono succedere MOLTE altre cose 😅
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